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Il Parco Naturale Adamello Brenta: le valli più belle da esplorare a pochi minuti da Comano Terme

Il territorio del Parco Naturale Adamello Brenta Geopark è caratterizzato da estesi boschi a prevalenza di aghifoglie che si estendono sulle pendici dei monti fino a un'altitudine di 1800 metri. Sopra questa quota, le foreste coprono circa un terzo della superficie del Parco, dando spazio a praterie alpine e vegetazione rupestre fino a circa 2500 metri. L'area protetta occupa un territorio montuoso di 620,50 kmq, compreso tra i 477 e i 3558 metri di altitudine.

Pascoli, torrenti, torbiere e rupi inaccessibili sono presenti a tutte le altitudini. Alle quote più elevate, i paesaggi sono spettacolari e distinti, caratterizzati dalla marcata diversità geologica e geomorfologica dei due massicci montuosi che lo compongono: le Dolomiti di Brenta (Patrimonio dell'Umanità-UNESCO) e il Gruppo dell'Adamello/Presanella.



Numerose valli laterali costituiscono vie di accesso agli ambienti più selvaggi e remoti del territorio delle Dolomiti di Brenta.

Ecco un elenco per voi delle valli più belle e uniche che distano pochi minuti da Comano Terme e dagli appartamenti del Residence Angelo


La Val Ambiez:


L'itinerario si estende da San Lorenzo in Banale fino alle pareti del massiccio della Cima Tosa, una delle cime più spettacolari del gruppo di Brenta. Le montagne, formate da rocce sedimentarie calcaree dolomitiche, offrono un'ampia varietà di ambienti che ospitano una ricca biodiversità, con un toponimo "ambiez" che suggerisce "buon pascolo" in celtico, riferendosi al canale per l'acqua dei Mulini sul Rio Ambiez.

La Val d'Ambiez presenta fossili millenari che testimoniano la presenza del mare tropicale da cui sono nate le Dolomiti. A breve distanza dal rifugio Cacciatore si trova il "cimitero dei fossili", un giacimento di lamellibranchi fossili risalenti a circa 195 milioni di anni fa.

Il percorso è accessibile da Dorsino, seguendo la strada per la Val d'Ambiez fino al ristorante Dolomiti. Da qui si può procedere a piedi o utilizzare il taxi fino al rifugio Cacciatore a 1820 metri. Seguendo il sentiero Sat 325 dal rifugio Dolomiti, si attraversa Malga Laon e Malga Senaso di sotto, arrivando fino al rifugio Silvio Agostini sotto la cima d'Ambiez.

Dall'Agostini, si può ammirare l'imponente anfiteatro dolomitico della Val d'Ambiez. Proseguendo, si attraversa un bel passo e, in circa 20 minuti, si raggiunge la vallata che sovrasta il lago di Molveno e l'Altopiano di Pradel, collegandosi al sentiero per il rifugio Tosa Pedrotti.

Dal rifugio Cacciatore, è possibile dirigere verso Malga D'Asbelz (sentiero 348), esplorando la parte più selvaggia della Val d'Ambiez. Da qui, è possibile scegliere di completare un giro ad anello della valle, tornando verso San Lorenzo e il rifugio Dolomiti, oppure, per i più esperti, proseguire lungo il sentiero 348 fino al Monte Valandro.


Da qui, si possono seguire due sentieri: il sentiero 348 e poi 346 che porta a Capitel della Spina, all'Arca di Fraporte e al Bosco Arte Stenico, oppure continuare lungo il ripido sentiero 348 fino al paese di Seo.

In alternativa, da Baesa (prima del ristorante Dolomiti), si può prendere il sentiero Sat 342 che sale verso i prati di Dengolo e Jon, raggiungendo i caratteristici masi e alpeggi della Val di Jon in circa 1-1,5 ore.


Val di Brenta:

L'itinerario parte da Sant'Antonio di Mavignola, dirigendosi verso la Val Brenta nel Parco Adamello Brenta. Dopo aver percorso la strada in discesa e attraversato il ponte sul Sarca di Campiglio, si arriva alla casa per ferie Prà della casa, dove si lascia l'auto e si prosegue a piedi. La Val Brenta si presenta come uno dei panorami alpini più suggestivi del parco, divisa tra Brenta bassa e Brenta alta dalla gradonata rocciosa chiamata "scala di Brenta" e dal suo torrente.

Nella parte inferiore della valle, il Sarca di Brenta forma una forra che ospita una profonda marmitta chiamata localmente Boion dell'Ors. Lungo questa bellissima valle si trovano i rifugi Brentei, Casinei, Tuckett e Alimonta, insieme a una fitta rete di sentieri che offrono la possibilità di godere di un panorama straordinario e dell'ambiente dolomitico d'alta quota unico al mondo.

Il Crozzon del Brenta è una delle attrazioni principali lungo il percorso, caratterizzato da scenari suggestivi e selvaggi. Dopo aver superato Malga Brenta Bassa, si segue il sentiero n. 323 lungo una strada forestale, passando per Malga Fratte e raggiungendo le Cascate di Mezzo di Vallesinella. Attraversando il ponticello in legno, si arriva al Rifugio Vallesinella e si prosegue lungo la strada forestale, passando per il "Prato del Forno" e Malga Fratte. Infine, attraversando nuovamente il fiume Sarca di Vallesinella e seguendo il Sentiero della Forra, è possibile ritornare al parcheggio, ammirando le cristalline forre d'acqua lungo il percorso.



La Val d'Algone:

La Val d'Algone, una delle valli più ampie e selvagge del Parco Naturale Adamello Brenta, è teatro di una leggenda del "giudizio di Dio" del 1115, un duello per il possesso della zona tra rappresentanti del Bleggio e della Rendena. Il percorso inizia da Stenico, seguendo la strada provinciale n. 34 verso Ragoli fino al ponte del Lisan sul Rio Algone.


Attraversato il ponte, è possibile visitare l'antico paesino di Irone con la chiesetta di San Giacomo Maggiore, risalente al Medioevo. La Val d'Algone, nel Parco Naturale Adamello Brenta, inizia dalla Forra di Ponte Pià e termina al passo del Gotro a 1847 m, collegandosi a Valagola.

Percorrendo la Val d'Algone, si arriva al rifugio Ghedina e successivamente al ristorante Brenta. Dopo il ristorante, un piccolo parcheggio consente l'accesso a Malga Movlina passando anche per Malga Nambi, gestite dalla famiglia Rocca. Queste malghe offrono prodotti locali, formaggi e una vera esperienza di vita contadina.

Da Malga Movlina, si può procedere al Passo del Gotro (sentiero n. 354) e poi al Passo Breign dell'Orso a 1836 m. Dal passo, è possibile raggiungere il Rifugio XII Apostoli in Val Nardis (sentiero n.307), scendere nella Valagola (sentiero n. 324) o salire verso il Doss del Sabion (sentiero n.357) verso Madonna di Campiglio.

Il rifugio XII Apostoli prende il nome dalle formazioni rocciose lungo il sentiero che raffigurano i dodici apostoli. Il percorso offre paesaggi lunari, cascate, ruscelli e boschi fittissimi.



Val di Breguzzo:

La parte alta della Val di Breguzzo, inclusa nel Parco Naturale Adamello Brenta-Geopark, offre un paesaggio contrastante, passando dalla quiete dei prati montani all'asprezza di zone selvagge. Storicamente nota per miniere di pirite di ferro e cave di marmo bianco, il toponimo Breguzzo ha possibili origini celtiche (Brig = Monte) o germaniche (burg = villaggio fortificato).

Da Comano Terme, la strada in direzione Tione di Trento conduce a Breguzzo, dove una deviazione a destra porta al rifugio Pont'Arnò e Malga Stablei, collegandosi a Malga Trivena. Dal rifugio Pont'Arnò, una salita verso Malga d'Arno a 1558 metri offre opzioni: un ripido sentiero esperto con cascata e collegamento a Malga Maggiassone in 1 ora o il sentiero SAT 254 che in 40-50 minuti arriva a Malga Maggiassone a 1964 m.

Da Malga Maggiassone, il sentiero 262 conduce al Passo del Frate, una vecchia trincea della Prima Guerra Mondiale. Risalendo da Breguzzo a Sasèl fino al rifugio Limes, una strada sulla destra sale ai Prati di Malga Le Sole, dalle pendici del Monte Cengledino, con possibilità di scendere verso Tione. La valle è punteggiata di malghe come Stablei, Acquaforte con sorgente minerale e Trivena.

Alcuni passi della Val di Breguzzo, come la Val Daone (Ponte di Danerba a 2716 m), la Val San Valentino (Bocca della Cunella a 2523 m) e la Val di Fumo (Passo di Breguzzo 2765 m), offrono collegamenti e presentano tracce della Grande Guerra del 1915-18.



La Val Nambrone:

La Val Nambrone e le sue valli laterali nel Massiccio della Presanella conquistano per la bellezza selvaggia di cime, laghi, cascate, rifugi e ghiacciai.

Questa valle si sviluppa per circa 9 km nel gruppo della Presanella, è di origine glaciale, ed è percorsa dalla Sarca di nambrone. Il passo di Nambrone mette in comunicazione con la valle di Nambino, pendio di sinistra ripido e poco esteso e quello destro che invece si addentra nel cuore della Presanella con le valli d'Amola e di Cornisello.


Tra Carisolo e Sant'Antonio di Mavignola, in coincidenza di un tornante sulla statale si imbocca la strada per la Val Nambrone che, dopo un tratto sul fondovalle, risale il versante destro fino a Cornisello.

Da questo rifugio proseguendo sul sentiero n. 216 potrete fare il giro dei bellissimi laghi omonimi: i laghi di Cornisello. Proseguendo poi dopo Malga Cornisello sul sentiero 239 potrete arrivare fino al lago Vedretta.

Dal rifugio Cornisello si può anche proseguire lungo il sentiero 238 arrivando al lago Nero e alla bocca dell'Om in circa 40 minuti, e proseguendo poi sul sentiero 216 si può arrivare fino al rifugio Segantini. Il rifugio Giovanni Segantini è uno dei primi costruiti della Sat, un luogo dove la vista sulle cime circostanti è inebriante. È la base ideale per la salita alla cima della Presanella dalla Val Rendena. Da qui si può seguire sentiero 211 o 211b, leggermente più lungo, che ricollegano alla bocca dell'Om e quindi al sentiero 238 e al rifugio Cornisello.


Valbona:

Da Tione si risale verso le località di montagna fino ai piedi delle cime dell'Adamello.

Da qui si segue la comoda strada che conduce fino alla località Zeller a 1378 metri dove si può lasciare l'auto e proseguire a piedi imboccando una strada forestale che si inoltra fino a Malga Cengledino. Da qui lungo il sentiero Sat n. 225 si raggiunge il bait dei cacciatori e quindi i laghi di Valbona. Arrivati a questi laghi potrete percorrere un giro ad anello seguendo il sentiero che vedrete salendo nella parte opposta della Valle, ritornerete comunque al punto di partenza. Il sentiero ben tracciato e non presenta difficoltà.

La zona dei laghi di Valbona si trova nella conca del versante che da Tione sale verso Cengledino.

I laghi hanno una forma circolare, aspetto che evidenzia la loro origine glaciale. Costituiscono un'ampia distesa di zone umide con torbiere e sono incastonati nel omonimo circo glaciale, chiuso in quota da cime rocciose. L'area circostante è formata da vaste praterie ricoperte da rododendri, ginepri e ontano verde. A monte della Malga Stablo Marc nel bosco ad alta quota si possono ammirare dei larici secolari mentre scendendo si entra nel fitto bosco di abeti rosso.


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